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giovedì 20 giugno 2013

Jerash Festival For Cultures and Arts

Salve inguaribili viaggiatori,

Oggi una lettrice del nostro blog di viaggi, Ingrid Ganthaler, ci segnala il Jerash Festival For Cultures and Arts.

Se anche voi volete aiutare questo blog di viaggiatori a crescere, inviatemi il racconto di qualche vostro viaggio o di qualche ricetta che vi è riuscita particolarmente bene, al seguente indirizzo email: inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it

Ecco il suo articolo:

Il Jerash Festival For Cultures and Arts si tiene ogni anno nelle rovine di Jerash, cittadina di origini romane a neanche un’ora di autobus da Amman. Quest’anno si svolge dal 27/6/2013 al 6/7/2013.

Jerash ha origini antiche e oggi si presenta al mondo con un sito archeologico di

venerdì 14 giugno 2013

Franco Arab Film Festival

Salve inguaribili viaggiatori,

Oggi una lettrice del nostro blog di viaggi, Ingrid Ganthaler, ci informa che è in corso il Franco Arab Film Festival, infatti ieri si è aperta al “Royal Cultural Center” ad Amman la diciannovesima edizione del Franco Arab Film Festival.

Questo Festival presenta, durante tutta la settimana, diciotto tra film e documentari di produzione araba, francese o francofona.

Oltre alle proiezioni vi è anche una parte dedicata...

giovedì 13 giugno 2013

Maqlube

Salve inguaribili viaggiatori,
Oggi una lettrice del nostro blog di viaggi, Ingrid Ganthaler, ci invia la ricetta di un piatto arabo, ovvero della Maqlube.

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Ecco la sua ricetta:
La prima pietanza che vi presento si chiama Maqlube ovvero “la capovolta”. Il suo nome deriva…

martedì 4 giugno 2013

Gastronomia in Giordania

Salve inguaribili viaggiatori,

Oggi una lettrice del nostro blog di viaggi, Ingrid Ganthaler, ci fa un breve excursus sul cibo in Giordania.

Se anche voi volete aiutare questo blog di viaggiatori a crescere, inviatemi il racconto di qualche vostro viaggio o di qualche ricetta che vi è riuscita particolarmente bene, al seguente indirizzo email: inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it

Ecco il suo racconto:
La Giordania è un miscuglio in tutti i sensi. In questo paese, infatti, possiamo trovare persone provenienti da tutto il Medio Oriente; Egitto, Palestina, Siria... di conseguenza anche la tradizione culinaria soffre d’influenza dai paesi che la circondano.
Un inguaribile viaggiatore in Giordania – enogastronomia - Falafel
“La mattina ha l’oro in bocca” e così è necessario cominciare la giornata con un pasto ricco e abbondante.

Senza specificare che ogni famiglia affronta la colazione in modo a se stante la tradizione vuole che sul menu ci sia: Falafel, Hummus, Mutabbal con l’aggiunta di uova strapazzate e pomodori.

I Falafel (فلافل) (foto a sinistra) sono
Un inguaribile viaggiatore in Giordania – enogastronomia - Hummusdelle “polpette” a base di fave e ceci, fritte nell’olio.

Hummus (حُمُّص) invece è una “pasta” molto densa di ceci, normalmente mangiata con il pane. (foto a sinistra)

Mutabbal o Baba Ganuj in Libano (متبلo نانا غنوج) invece è un’altra “pasta” a base di melanzane anch’essa accompagnata con il pane.

Per la gioia di tutti i bambini, in Medio Oriente, solitamente, si mangia con le mani, o per meglio dire con il pane. Personalmente devo confessare che mi c’è voluto un po’ per capire il meccanismo principale. Il pane (خبز) è tondo e piatto. L’abilità sta nell’attorcigliare il pane in modo tale da formare una sorta di cucchiaio con cui si prende Hummus o Mutabbal, con estrema nonchalance!
Insieme a questo lauta colazione è servito il tè o caffé.

Il tè (شاي) solitamente contiene più zucchero che acqua. È molto dolce e va servito già zuccherato. Di solito si può scegliere tra tè nero o rosso, con l’aggiunta di foglie di menta. Il tè non è una semplice bevanda per la colazione, ma gestisce ogni tipo d’incontro tra due o più persone.
Se qualcuno viene a trovarvi a casa, la prima cosa da fare è mettere a bollire il tè qualsiasi sia la temperatura fuori casa. Alcuni al momento di servire il te, mescolano il tè versando le prime tazze di nuovo nella teiera.

Il caffé (قهوة) ha la stessa valenza sociale ma leggermente meno usato. Di solito quando si parla di caffé in Giordania o nel Medio Oriente in generale, si parla di caffé turco. Questa bevanda è molto speziata ed è caratteristica perla presenza del cardamomo. Spesso chi lo beve per la prima volta, si strozza, a causa della polvere di caffé che rimane nella tazza.
Con il tempo s’impara a gustare questa bevanda con calma godendosi la compagnia degli amici.
Il caffé turco si differenzia da quello arabo, di origini beduine. Il caffé arabo si beve in piccole tazze, è più forte, anche se il colore è meno denso rispetto a quello turco.

Soprattutto nelle grandi occasioni ci sono dei piatti che sono tipici in questo paese.
Primo tra questi è la Maqluba (مقلوبة) “la capovolta”. Ha origini sia palestinesi sia giordane ed è un piatto a base di riso, pollo e verdure cotte.
Mansaf (منسف) invece è un piatto che spesso è servito per occasioni importanti, a volte anche durante i matrimoni.
Un inguaribile viaggiatore in Giordania – enogastronomia - MolokhiaÈ un piatto molto pregiato perché è a base di carne, riso e una salsina di yogurt.

Ovviamente, come nel resto del mondo, la dieta locale non consiste solamente di pasti originari dell’area giordana-palestinese. Spesso si mangiano anche piatti provenienti da altre parti del mondo come Molokhia (ملوخية), una zuppetta di spinaci che va mangiata insieme al riso. (foto a sinistra)

I Mahshi (محشي) invece sono un piatto prelibatissimo egiziano, in altre parole melanzane e zucchine ripiene di riso o in alternativa riso in involucri di foglie d’insalata o uva. La lavorazione di questo piatto è molto lunga e difficoltosa.

Middle East 3Questi sono i piatti più famosi in Giordania ma ovviamente la lista continua.

Oltre agli ingredienti e alla preparazione l’impor-
tanza del cibo in Giordania e nel Medio Oriente sta nella condivisione. Quello che caratterizza il pasto qui è il senso dello stare insieme, mangiare dallo stesso piatto partecipando al momento conviviale, sia tra chiacchiere sia in silenzio.

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lunedì 3 giugno 2013

Innamorarsi della California (USA)

Salve inguaribili viaggiatori,
Oggi una lettrice del nostro blog di viaggi, Norma Russo, ci invia un articolo sulla California
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Ecco il suo articolo:
Il nostro viaggio alla scoperta della California, come non innamorarsene... il sogno americano per antonomasia!

La California, dal confine con il Mexico a sud fino al confine con l’Oregon a nord, è un perfetto mix di diversità di paesaggi. Si passa dagli immensi ghiacciai alle foreste pluviali, spiagge sabbiose vellutate, oasi desertiche, coste rocciose; c’è veramente tutto.

Partiamo alla visita della Los Angeles cinematografica e scopriamo un’immaginaria metropoli del 21° secolo con un’architettura all’avanguardia e un’intesa vita notturna. Oggi, ad Hollywood, sicuramente ci sono meno studi cinematografici di quanti ce ne fossero in passato durante l’epoca d’oro del cinema.

Troviamo il marciapiedi più famoso e turisticamente visitato del mondo, Hollywood Walk of Fame.

E’ possibile visitare con un tour gli studi di registrazione dove si può assistere alla registrazione di un programma televisivo oppure alle riprese cinematografiche di un film. Proseguendo il nostro viaggio verso il sud del paese, lungo la costa, arriviamo a Orange County, più comunemente chiamata O.C. ( da cui è stata tratta l’omonima serie televisiva).

La cittadina costiera di Huntington Beach vibra per la sua tradizione surfista mentre Newport Beach ospita nel suo porto lussuosissimi yacht.

Suscita grande entusiasmo l’arrivo a Laguna Beach dove risiedono numerosi artisti. Qui ogni anno si svolgono il Pageant of the Masters e Il Festival of Arts.

Qui in California tutto ha fascino, anche il deserto. Fantastica Palm Springs, aerea trasformata da zona desertica ed aspra in elegante zona dove abbondano i centri commerciali, le spa, le piscine e numerosissimi campi da golf.

Arriviamo alla Pacific Coast Highway, una delle strade più spettacolari del mondo, che si snoda dal sul al nord del paese.

Un inguaribile viaggiatore negli USA – California – Lombard StreetPartendo da Los Angeles in direzione nord, incontriamo cittadine in stile spagnolo a dir poco affascinanti come Santa Barbara, la trandy Santa Cruz e la coloniale Monterey.

Una volta giunti a San Francisco rimaniamo completamente affascinati e senza fiato soffermandoci ad osservare la quotidianità di Lombard Street, la strada tutta curve più nota al mondo. (foto a sinistra)

San Francisco, dove convivono fama ed infamia, da una parte osservi il famoso Golden Gate Bridge mentre dall’altra rimani esterrefatto dalla visita di Alcatraz, prigione federale abbandonata a se stessa in disuso sull’omonima isola situata nella Baia di San Francisco.

Spingendoci ancora più a nord di San Francisco incontriamo luoghi e paesaggi noti quali: le città fantasma del Gold Country, Sonoma, la regione dei vigneti nelle valli di Napa, le antiche foreste di sequoia e tantissime aree ancora selvagge ed inesplorate ai più.

Sulle montagne della Sierra Nevada è possibile visitare tre fondamentali orgogli nazionali. Il Lake Tahoe con delle limpidissime acque blu, i Mommoth Lakes dove potrete praticare attività sportive in qualsiasi periodo dell’anno e il gioiello geologico di vanto per gli States: Yosemite National Park.

Alla prossima meta.
inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it

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venerdì 31 maggio 2013

Passeggiando per Treviso



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mercoledì 29 maggio 2013

Festa del Primo Maggio a Berlino: un’esperienza entusiasmante!

Salve inguaribili viaggiatori,

Oggi una lettrice del nostro blog di viaggi, Laura Targa, ci invia il racconto di come ha passato il primo maggio a Berlino.

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Ecco il suo racconto:
Un inguaribile viaggiatore alla festa del primo maggio a BerlinoNon ero mai stata a Berlino prima di quest’occasione, ma ne avevo sentito parlare molto bene da chiunque ci fosse stato e così, qualche mese fa, decisi che sarebbe stata la prossima meta Europea che avrei visitato.

Non avevo ancora stabilito una data quando ebbi l’occasione di chiacchierare con una ragazza italiana che, per motivi di lavoro,
vive nella capitale tedesca da ormai quasi due anni.

Fu proprio lei a consigliarmi di visitare la città in occasione della festa dei lavoratori, giornata in cui avrei partecipato ad una memorabile festa organizzata dai cittadini stessi. Inoltre, fino a questo periodo dell’anno, il clima molto rigido non avrebbe permesso di muoversi per le vie della città senza correre il rischio di rimanere ibernati e nemmeno di godere appieno la vita notturna locale.
Così, prenotai il volo, e con uno sparuto gruppetto di amici, mercoledì 1 Maggio 2013 ebbe inizio la nostra avventura. Giusto il tempo di atterrare, raggiungere in treno il nostro appartamento per scaricare i bagagli (si trovano alloggi curatissimi, puliti e spaziosi a prezzi assolutamente stracciati) che eravamo già su di un tram in direzione Kreuzeberg, meta designata per i festeggiamenti

Il quartiere è molto pittoresco e multirazziale, si trovano ristoranti etnici, locali e club in un susseguirsi di odori che si accavallano e suoni che si fondono, il tutto incorniciato da una ridondanza multicolor di murales.

Dopo una mezz’ ora di camminata ci rendiamo conto che la festa in realtà è un mega raduno spontaneo di persone di tutte le età e nazionalità, all’interno di un maestoso spazio verde, ovvero uno dei tanti parchi che si trovano sparsi per la metropoli.

La gente comincia ad arrivare copiosa, c’è chi si improvvisa barman e prepara mojito su di un improbabile bancone, chi allestisce una pista da ballo con l’ausilio di due casse, chi si presenta travestito, chi in un baleno monta un concerto anche se con pochi strumenti, chi preferisce sdraiarsi sull’erba e godersi lo spettacolo.
Uscendo dal parco poi, la festa continua di fronte ai numerosissimi bar dove impazzano i dj, che sembrano quasi sfidarsi l’un l’altro a chi riesca ad attirare più folla verso la propria postazione. Camminando un po’ si può, inoltre, raggiungere il tratto di muro rimasto ancora in piedi, oggi ricoperto di murales che alcuni famosi writers hanno realizzato ispirandosi al tema della pace.

Consiglio a tutti, almeno una volta nella vita, di prendere parte a questo indimenticabile evento!

Alla prossima meta.
inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it

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Dove l'est incontra l’ovest oppure Romanticismo sul Neckar oppure Dove osano le aquile

martedì 28 maggio 2013

Torri del Benaco, un paesino incantevole





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mercoledì 22 maggio 2013

Voglia di America con il pollo al chili

Salve inguaribili viaggiatori,

Oggi un lettore del nostro blog di viaggi, Mirko Albani, ci invia una ricetta a stelle a striscie, ovvero il pollo al chili.

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Ecco la sua ricetta:
Vi è mai capitato di vedere magari un bel film americano proprio vicino all'ora di cena? Uno di quei film dove mostrano delle mega porzioni di piatti che avete sempre desiderato provare.

Magari mangiate sano da un po' e avete quell'irrefrenabile voglia di hamburger all'americana?

O magari se siete amanti del piccante preferireste delle ottime ali di pollo piccanti o un ricco piatto di chili?

Se è davvero così allora questa ricetta del pollo al chili che fa al caso vostro. Il tempo di preparazione generalmente di circa 30 minuti.
Un inguaribile viaggiatore in cucina - Voglia di America con il pollo al chili
Nonostante sia ispirata al chili americano, questa ricetta è stata creata in Italia, quindi utilizzeremo ingredienti molto comuni per fare un piatto che io ritengo sia davvero ottimo.

Gli ingredienti (per due persone) sono:

_ 300 g di petti di pollo;
_ 200 ml di passata di pomodoro;
_ farina;
_ pan grattato;
_ mezzo bicchiere di vino bianco (preferibilmente secco)
_ 200 ml di panna da cucina;
_ peperoncino rosso;
_ burro (50 g c.a);
_ pepe nero q.b.
_ sale q.b.
_ zucchero(bianco) q.b.
La cottura va fatta a fuoco lento, in modo che il pollo diventi tenerissimo.

Come prima cosa, tagliate i vostri petti di pollo, facendone straccetti. La regolarità e la dimensione degli straccetti di pollo è puramente soggettiva. A me in particolare piace variare le dimensioni degli straccetti rendendo il piatto meno geometrico e visivamente molto più ricco.

Una volta tagliato il pollo, preparate in un piatto un' impanatura formata da farina e pan grattato (di pan grattato non ce ne deve essere molto, un cucchiaio da minestra per un piatto è più che sufficiente e forse anche abbondante!).

Una volta impanato il pollo con la farina, dateci una spolverata di pepe stando attenti a non esagerare, altrimenti il sapore troppo forte del pepe potrebbe sovrastare quello del pollo.
Un inguaribile viaggiatore in cucina - Voglia di America con il pollo al chiliOra fate sciogliere in una pentola il burro e fatevi rosolare il pollo.

Una volta che avete ottenuto un pollo dorato, aggiungetevi il mezzo bicchiere di vino bianco. Lasciate sfumare a fuoco medio. Una volta che il vino è sfumato aggiungetevi la passata di pomodoro.

Aggiungete quindi mezzo
cucchiaino da caffè di zucchero. Fate andare ora il pollo a fuoco basso e mescolate di tanto in tanto. I più frettolosi possono tenere il fuoco medio, ricordandosi però di girare spesso.

Aggiungete ora il quantitativo di peperoncino che fa per voi, e lasciate sobbollire per un po'. Quando vedete che il pollo inizia ad essere tenero da rompersi (o quasi) solo utilizzando il cucchiaio con cui state girando il tutto, aggiungetevi la panna e mescolate dolcemente fino ad ottenere degli straccetti di pollo ricoperti da una morbida crema di pomodoro (per questa parte consiglio vivamente di tenere la fiamma bassa). In caso la crema sia troppo liquida potete farla restringere sciogliendo in un pò d' acqua un cucchiaio della farina utilizzata in precedenza e unendo il composto.)

Una volta pronto impiattate e servite caldo.

Un' ottimo contorno da abbinare a questo secondo piatto possono essere le patate al forno (facili da preparare) o il finocchio al gratin.

Consiglio come bevanda abbinata, del buon vino bianco (specie se molto frizzante), o della birra chiara.

Non posso dirvi altro se non “bon appétit“.
Mirko Albani

martedì 21 maggio 2013

Montagne, tratturi ed altre storie

Salve inguaribili viaggiatori,

Oggi una lettrice del nostro blog di viaggi, Mariantonietta Sorrentino, ci invia il racconto di una passeggiata sui monti Alburni.

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Ecco il suo racconto:

Passeggiare in montagna, magari sugli Alburni, è consigliabile quasi in ogni stagione.
Già le ginestre sorridono a ciocche, stagione di (e per) amori maturi, giallo intenso e da spremere come arance di Sicilia.
Si rincorre il colore in molte vallate del Cilento, sula costa come a far da cornice agli ulivi in collina.
Un inguaribile viaggiatore sui monti AlburniA balze a balze l'occhio rincorre quasi garrulo i sussurri di vento in questa primavera tardiva, che prepara all’estate, una matrona intensa.
Primavera di verde, alle porte della Sella di Corticato, mille metri di altezza a dividere Cilento dal Vallo di Diano.
La ginestra a breve sarà matrona
quasi in ogni crinale perchè generosa culla di piogge fu l’inverno e di neve!

I boccadileone si son impigriti e boccheggiano pingui con quelle loro forme tondeggianti a coppa; tintinnerebbero per noi se solo fosse avvezzo il nostro orecchio, se solo avessimo l'udito fine di avi non ancora combusto da secoli di fracassi, parole rumorose come bombarde, di assedi e cacce, fucili e schioppettate. Rosa e cremisi boccadileone, ti accolgono dai crepacci sotto monte Motola e tra le crepe delle fenditure quasi preferissero le complicazioni alla vita facile.

Quanti suoni si potrebbero udire qua, sotto la Madonna del Vivo a 1300 metri di altezza, alle porte di Piaggine che fu casale di Laurino coem Chiaine soprane.

Quanti hertz abbiamo perduto noi uomini del terzo millennio? Non erano forse più squillanti per noi i richiami dell'allodola, il canto del pettirosso in questi crinali cilentani? Il cuculo si ascolta solo per caso, e a patto di inoltrarsi a piedi scalzi tra le coline dell’interrno; il pettirosso e il suo mondo ascoso, laddove le fragole maturano a luglio e gareggiano con l'origano in fragranza, ma lo vincono per colore accecante. Versi monte Cervati, la vetta più alta della Campania, anche ad agosto vincono su tutto, meraviglia delle meraviglie.
Un inguaribile viaggiatore sui monti AlburniL’ immobilità della montagna, peraltro solo apparente, si fa presenza; a luglio sotto un sole da “Mezzogiorno di fuoco” la natura avanza munita di suoni. Odo in lontananza mandrie con campanacci inequivocabili si conducono da pascolo a pascolo, dalla Tempa del Fico fin verso 2Il Mandracchio”.

Ricerca di foraggi non meno che di
abbeveratoi che, sentinelle di pietra scavate in rettangolo, indicano la presenza di armenti. Zoccoli solcano il terreno e nel fango la zampa lascia l’impronta pesante. Abbeveratoi, sentinelle abitate da insetti e scintillanti a singhiozzo, si trovano verso il Monte Panormo come verso la fontana del Pero tra Sacco a Teggiano. Terre di “pastorizia trasmigrante” da trans (di la da) e da humus (terra), in che equivale a greggi che migrano "di la dalla terra (consueta)".

La transumanza non è pastorizia nomade, ossia senza fissa dimora. Non è manco la stanziale, cioè con una sola dimora. Bestie ed uomini che si muovono in una natura che solo in apparenza è imota.

Mariantonietta Sorrentino

lunedì 30 luglio 2012

178 km da centauro da Trapani ad Agrigento

Salve inguaribili viaggiatori

l’inguaribile viaggiatore Samuele ci vuole raccontare il suo viaggio in motocicletta da Trapani ad Agrigento.

Ecco il suo racconto:
"Dopo una visita al mercato e agli edifici barocchi della città, Corso Vittorio Emanuele a Trapani è il miglior punto di partenza per dirigersi verso sud e seguire su due ruote le acque del Tirreno e perdersi in quelle dello stretto di Sicilia.

Ma prima di imboccare via Marsala e poi la strada costiera numero 21 verso lo specchio delle saline, è un piacere guidare tra le tortuose pendici del Monte San Giuliano fino alla splendida, medievale Erice; imperdibile una granita nelle pasticcerie della via centrale.

Lasciati il tempio di Venere e i vicoli fioriti, si ridiscende con il vento in faccia verso le acque rossastre della Riserva naturale Saline di Trapani e Paceco, tra le sagome dei mulini a vento, il giallo della fioritura delle margherite e il lilla delle viperine.

Qui i Fenici installarono le prime vasche per l'estrazione del sale e da qui si fila lungo la litoranea fino a Mozia (isoletta fondata dai Fenici a pochi metri dalla terraferma, protagonista di un delicatissimo miracolo bio-archeologico tra le isole dello Stagnone).

Poi Marsala: l'antica Marsa Alì ("il porto di Alì") si trova dopo 12 chilometri di strada fiancheggiata dai vitigni oltre i quali chi ama i luoghi evocativi può fermarsi davanti al mare che l'11 maggio 1860 vide lo sbarco dei Mille. Il centro merita una passeggiata, con sosta sul lungomare per una cena a base del sorprendente couscous locale.

In via Vincenzo Florio 1, un'altra tappa must per i gourmet: il Marsala delle gloriose cantine Florio, per degustazioni e acquisti.

Doppiato capo Boeo si imbocca la statale 115 per un allungo di 40 chilometri fino a Mazara del Vallo; attenzione ai tuffi, la costa è soggetta al fenomeno del marrobbio, il repentino cambiamento del livello delle acque con escursioni anche di un metro in pochi minuti.

Le Cave di Cusa (seguire la statale fino a Campobello e poi deviare a gomito verso sud per 3 km) sono il luogo remoto da cui si estraeva il tufo per i templi: per scorgere i segni delle incisioni nella roccia bisogna procedere lentamente tra gli aspri dislivelli.

Per gli amanti del genere, poco più a nord sorge Castelvetrano, la mecca delle olive "Nocellara del Belice", quelle al naturale e schiacciate.

Dopo una deviazione per la chiesa della Trinità di Delia, piccolo gioiello dell'architettura arabo-normanna immersa in un paesaggio d’eucalipti, palme e pini, si può finalmente avvicinare con meraviglia Selinunte, uno dei siti archeologici più ricchi di tutto il Mediterraneo: la città antica, l'acropoli, i templi della collina orientale e la necropoli si affacciano sul mar d'Africa, che si apre alla vista man mano che ci si avvicina.

Mollate la moto: il bagno nell'acqua cristallina con vista sulle rovine è impagabile.

Ripresa la statale 115 si punta verso Menfi, capoluogo di un territorio punteggiato dal verde della vite, dal viola del carciofo e dai colori degli alberi da frutto che sfocano con lo scorrere del paesaggio.

A Sciacca ci si può rilassare alle terme, note già ai romani, e rifocillarsi con una saporita pizza saccense, croccante e a base di cipolla.

Due le escursioni interessanti nella zona: la salita al monte San Calogero, da cui si scorge in lontananza la sagoma di Pantelleria, e quella a Caltabellotta, il rinfrescante paesino di montagna dalle architetture medievali e dalla Rocca che domina la vallata.

I veloci 60 chilometri tra Sciacca e Agrigento si spezzano a Eraclea Minoa, colonia fondata dai selinuntini sullo sperone roccioso di Capo Bianco: basta sedersi nella cavea, la scalinata riservata agli spettatori che dà verso il mare, per tornare con la mente al III secolo avanti Cristo.
Ai piedi del Capo si srotola una lunga spiaggia da favola con una fitta pineta.

Quando si giunge ad Agrigento l'occhio è rapito dalla Valle dei Templi con i suoi monumenti di calcarenite tufacea dorata che si stagliano caldi e severi tra il candore dei mandorli in fiore.

Se si cerca la pace dopo una giornata torrida, niente di meglio che una passeggiata serale nel centro della città di Pirandello (da visitare la sua casa natale, in contrada Caos) e una chiusura con cena in osteria a base di ricotta, olive e sarde salate."

Ringrazio Samuele per il tuo racconto molto interessante e se anche tu vuoi raccontarci un tuo viaggio particolare, basta che mi invii un’email a: inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it

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