Il tempio ed il teatro di Segesta.
Salve inguaribili viaggiatori,
la meta che volevo oggi segnalarvi è il parco archeologico di Segesta in provincia di Trapani.
Storicamente Segesta fu eterna rivale della città di Selinunte, con la quale si contendeva i territori confinanti e sulla quale Segesta ebbe la meglio nel 409 A.C. grazie all'aiuto dei Cartaginesi, propri alleati.
La zona archeologica di Segesta è vicina ad Alcamo e Trapani e sorge, sulla collina di Barbaro, a circa 6 Km dall'abitato di Calatafimi in una zona selvaggia e rocciosa un tempo quasi inaccessibile.
Il primo monumento che vi consiglio a di visitare a Segesta è ll tempio (foto a sinistra) di perfetta architettura greco-sicula che è il meglio conservato della Sicilia.
Il tempio è imponente, molto bello e suggestivo ed era un periptero greco-siceliota di 36 colonne di calcareo conchiglifero, di cui 6 su ognuno dei due frontespizi e 14 su ciascuno dei due lati disposto, secondo l'uso religioso del tempo, da levante a ponente.
Si pensa che il tempio di Segesta, di stile dorico, non sia mai stato terminato, anche perché non presenta resti della cella e della copertura e che non è mai stato dedicato a nessuna divinità e per questo fatto si sia preservato nel corso dei secoli dai vari "conquistatori" che passarono in Sicilia.
Il secondo monumento che vi consiglio di vedere è il teatro (foto sotto) che compare dalla cima della collina sulla quale è stato edificato nel III sec. a.c. in periodo ellenistico.
Il teatro, costruito sul versante nord dell’acropoli di Segesta, si apre su un vasto panorama dominato dal monte Inici; a destra lo sguardo arriva fino al golfo di Castellammare.
Nel complesso, il teatro di Segesta poteva contenere circa 4000 spettatori ed è costituito da un perfetto e vasto emiciclo di 63 m di diametro sistemato su un pendio roccioso.
Il teatro è in funzione ancora oggi durante il periodo estivo e la stagione teatrale varia dalla prosa ai concerti di musica leggera classica e richiama spettatori da tutto il mondo che possono assaporare, in un legame senza tempo, le grandi tragedie e commedie che avvincevano gli Antichi.
Vicino al teatro si possono vedere i resti di un castello o, per meglio dire, della dimora del signore che agli inizi del XIII secolo si stabilì sulla cima del Monte Barbaro.
Della costruzione originaria rimane solo il piano terra, ma si suppone fosse dotata di un piano superiore che costituiva la parte propriamente residenziale della famiglia del signore.
La vita della dimora signorile si svolse tutta nel corso del 200: sorta agli inizi del secolo, venne ristrutturata nel secondo quarto, poi abbandonata intorno alla metà del secolo. La sua rovina si protrasse per molto tempo e fu comunque molto graduale, non escludendo anche le funzioni di rustico ricovero.
Dopo un lungo periodo di abbandono, nel 1989 si decise di compiere degli scavi ed il castello era totalmente ricoperta di terra, sassi e vegetazione che ne nascondevano l’effettiva consistenza.
La moschea di Segesta si può datare con sicurezza al XII secolo e fu certamente costruita dalla comunità musulmana che si stabilì sulla cima del Monte Barbaro in quell’epoca.
La costruzione della moschea, avvenuta nel periodo di dominazione normanna dell'isola è un simbolo di un'integrazione culturale e religiosa dei musulmani presenti all’epoca in Sicilia.
La moschea di Segesta (foto sotto), la più antica testimonianza musulmana in Sicilia, è lunga 20 m e larga 11 m ed era in origine divisa in due navate, parallele al muro della qibla (che indica la direzione della preghiera, verso la Mecca).
Proprio al centro di questo muro, per segnalarne la peculiarità, si apre la nicchia del mihrab, elemento presente in tutte le moschee antiche e moderne.
E’ stata proprio la scoperta di questa nicchia a permettere di attribuire al semplice edificio rettangolare la funzione di moschea.
La distruzione della moschea di Segesta dovette avvenire agli inizi del XIII secolo in seguito all’arrivo di un signore cristiano che costruì il vicino castello.
Alla stessa comunità musulmana che frequentava la moschea si possono anche attribuire alcune abitazioni ed il cimitero di rito musulmano rinvenuto nei pressi del teatro.
Dopo aver visitato il parco archeologico di Segesta potete andare in una dei ristoranti di questa parte della Sicilia e così avere la possibilità di assaporare dell’ottimo pesce fresco ed anche alcuni dei piatti tipici che la Sicilia vi offre, tra i quali vi ricordo: gli arancini con carne e piselli, i vermicelli con melanzane, la zuppa di fave, le sarde a beccafico alla palermitana e la caponata di melanzane.
Tra i dolci tipici vi ricordo gli sfinci, la cassata alla siciliana e gli immancabili cannoli alla siciliana.
Segesta è una delle tante bellezze che una terra piena di fascino come la Sicilia offre ai viaggiatori interessati all’arte, alla cultura ed ad un mare incontaminato.
Alla prossima meta.
inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.itSe ti è piaciuto questo post, allora molto probabilmente ti piacerà anche:
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www.apt.trapani.it/SegestaCome si raggiunge:
In auto:
Autostrada A29 (Palermo-Trapani) - Uscita Segesta
In treno:
linea Palermo-Trapani - stazione Calatafimi
Distanze: Roma 1000 Km, Milano 1545 Km, Venezia 1503 Km
Periodo consigliato: Tutto l’anno