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mercoledì 18 gennaio 2012

Cercasi paradiso: Polinesia

Francese

Da due secoli affascina il mondo.
Fra mito e realtà, appuntamento con la leggenda dei Mari del Sud

Salve inguaribili viaggiatori, oggi continuo a farvi sognare con il mare d'inverno e vi suggerisco di dimenticare la macchina fotografica e non sarete prigionieri dell'ansia del ricordo.


Dimenticate anche retorica e aspettative. Vivetela, E la Polinesia vi regalerà più di quanto immaginate.
Più tradizioni di quelle scimmiottate nel tamouré confezionato per gli ospiti degli alberghi, più fascino di quello banalizzato nei dépliant turistici. Più vita di quella che passa veloce dai finestrini di un'auto, più emozioni di quelle suscitate da un tramonto che incendia la laguna.

Se cercate delle cartoline risparmiatevi tanti chilometri. La sua bellezza non è nei panorami grandiosi ma nelle storie piccole, nei gesti, negli sguardi, nei sorrisi.
Perché la Polinesia non è un fondale per belle foto, un palcoscenico per il sogno d’esotismo del mondo. È verità. Da assaporare con gli occhi e guardare con il cuore e con amore. Per uomini e donne dalle voci melodiose, per una lingua cantilenante, per una musica sensuale.

Per isole dolci come la vaniglia, feroci come la lava, inebrianti come il sole. Per una natura esuberante, quasi eccessiva. Un paradiso trovato e, inevitabilmente, perduto. Molto si è smarrito di quella innocenza decantata dai primi visitatori. Molto si è conquistato: consapevolezza, fierezza, intraprendenza.

Tahiti, Raiatea, Bora Bora, Manihi, Tahaa: isole e atolli sospesi fra acque dipinte di pesci e spiagge candide che abbracciano vulcani spenti ma non vinti, sgocciolanti nel blu profondo dell'oceano.
Dal I 767 alimentano i desideri di fuga del mondo e vivono nella nostra mente non tanto grazie a quello che sono quanto a ciò che rappresentano. Una leggenda, creata dai quadri di Gauguin e Marisse, dalle poesie di Loti, dai romanzi di Stevenson, di Melville, di Jack London, dal Bounty cinematografico di Gable, Brando e Gibson, già corrotta nel 1769, come lamentato dal capitano Cook e, un secolo dopo, da Gauguin, che abbandonò Papeete per inseguire il proprio ideale di purezza alle Marchesi.

Oggi, capolinea di tutti i miti, Tahiti, l'isola maggiore, è toccata da uno sviluppo economico e sociale che pare inconciliabile con un turismo che pretende li Sogno.
Pur esigendo l'aria condizionata e il frigobar pieno si sente defraudato se non trova l'indigeno nella capannuccia: un marchio di autenticità turistica, una condanna all'immobilismo per coloro che vivono nel "nostro" mito.
Territori d'Oltremare dal 1957, con autonomia negli affari interni dal 1984, queste 118 isole disseminare su: una porzione di Pacifico vasta come l'Europa vivono di turismo.
Perché il paradiso è quasi sterile. A eccezione di frutta e monoi (il profumato olio idratante ricavato dal cocco e dai fiori di tiaré) infatti produce ben poco.

La lontananza, le pesanti tasse d'importazione imposte da mamma Francia per sostenere gli esorbitanti costi dei servizi - trasporti, assistenza medica e scolastica -, unite alla frammentata rete di distribuzione, fanno moltiplicare i prezzi.

li capoluogo, Papeere, a Tahiti, si è adeguato ai tempi. Ora è un Comune con oltre 140mila_abitanti che in cinque anni ha visto raddoppiare il numero dei disoccupati e dove 45rnila famiglie vivono con meno di 50mila Cfp al mese.

Le forme delle leggiadre vahine, complice la ipercalorica alimentazione occidentale, sono lievitate. I polinesiani hanno imparato a ipotecare il futuro, e comprano a rate, facendo la fortuna dei francesi, che hanno in mano l'import-export, e dei cinesi (il 9% della popolazione), giunti come manovali e che ora detengono la maggior parte degli empori.

I turisti arrivano qui e,dopo un'ubriacatura di cesti, parei, fiori e cappelli al mercato e un tour al museo delle perle, scappano. Invece Tahiti va rnetabolizzata, scendendo a patti con il traffico, le code all'ora di punta, il consumismo e l'inquinamento. Va rivalutata, per le sue superbe montagne alte più di 2000 metri, solcate da valli, cascate,ananas e vaniglia.

Per la spiaggia nera di Pointe Venus, sulla baia di Matavai, e la Route du monoi (http://www.monoiaddict.com/). fra piantagioni di tiaré e laboratori di cosmetologia,
Perle e vaniglia sono protagoniste anche nelle isole gemelle di Tahaa e Raiatea, che vanta uno dei maggiori santuari maori, il magnetico mare di Taputapuapea, da cui salparono i polinesiani alla conquista del Pacifico.

Ancora perle nere a Manihi, nelle Tuamotu, 8.800 abitanti e molti visitatori entusiasti di tanta solitudine e lontananza. E poi l'imperdibile Bora Bora, a 270 km a nordovest di Tahiti, quintessenza della Polinesia, la prima ad aprirsi al turismo grazie all'aeroporto militare lasciato nel 1960 dagli americani: un anello di corallo che abbraccia una laguna di 80 kmq, un'isola di 38 kmq dominata dal monte Otemanu e un solo villaggio, Vaitape.
Alberghi fra i più esclusivi del mondo fatti di bungalow sull'acqua e sontuose spa, coppie in luna di miele. E macchine fotografiche.
Tante.

mercoledì 10 agosto 2011

La Polinesia Francese autentica:

Maupiti

Salve inguaribili viaggiatori,
la meta che volevo oggi segnalarvi è una parte poco conosciuta della Polinesia Francese, ovvero l’isola di Maupiti, la più piccola delle isole sottovento dell'Arcipelago della Società.

 Un inguaribile viaggiatore in Polinesia Francese – l’isola di MaupitiMaupiti regala un paradiso di tranquillità, dove la natura protetta regna sovrana sopra e sotto la superficie dell'acqua e le tartarughe marine vengono a deporre le loro uova sulle spiagge bianche.

Una laguna cristallina delimitata da cinque isolotti dalle spiagge immacolate e un'isola centrale rocciosa e verdeggiante, gioia per ogni escursionista. Un'isola al di fuori dalle rotte tradizionali del turismo dove immergersi nella vera atmosfera polinesiana alloggiando nelle sue pensioni a conduzione familiare e nelle sistemazioni presso l'abitante.

Secondo una leggenda locale, l’isolsa di Maupiti è talmente bella che causò la gelosia delle isole Raiatea e Tahaa, sue antiche sorelle, che la allontanarono.

Maupiti, che si trova a 300 km da Tahiti ed a poca distanza dalla più celebre Bora Bora ed è collegata alle altre isole con cinque voli alla settimana: una destinazione perfetta per una "fuga" nella natura, alla scoperta della Polinesia Francese più autentica e incontaminata.

Maupiti: le meraviglie della laguna

Con una laguna di giada collegata all’oceano aperto dalla Passe Onoiau, molto stretta e difficile da raggiungere con il mare grosso, Maupiti ha mantenuto intatta nel tempo la sua bellezza originaria e un’atmosfera di totale pace e tranquillità dove la natura è la protagonista assoluta. Un inguaribile viaggiatore in Polinesia Francese – l’isola di Maupiti

Un’isola centrale, circondata da cinque motu e nel mezzo la laguna da esplorare con tante attività: dallo snorkeling al diving fino alle gite in barca per ammirare da vicino i giardini di corallo, i pesci multicolore, l’armoniosa danza delle razze leopardo, anche conosciute come manta, e le tartarughe marine, specie protetta in Polinesia Francese, che nidificano sulle spiagge deserte.

Il modo migliore per scoprire l’affascinante laguna di Maupiti è affidarsi a guide che condurranno nei migliori punti di snorkeling e diving.

Le escursioni sono organizzate dalle pensioni, o in alternativa ci si può rivolgere a Maupiti Nautique Plongée (sito internet:www.maupiti-nautique.com) che organizza due tipologie di visita. Il percorso marino guidato, con pannelli e didascalie esplicative posizionate sott’acqua, è allo stesso tempo divertente ed educativo e permette di avere una migliore conoscenza della laguna, della sua flora e fauna e per sensibilizzare la protezione della natura da parte di chi si immerge.

Emozione allo stato puro è l’immersione che consente di ammirare la danza delle mante che si spostano in piccoli gruppi con evoluzioni in superficie o a 12 metri di profondità: uno spettacolo unico e un’esperienza offerta da pochi posti al mondo.

Spostandosi da un motu all’altro in barca, con soste nei migliori punti per lo snorkeling, non può mancare una visita alle scogliere rosse, lungo la spiaggia di Tereia. I picchi rocciosi portano inciso il nome della guerriera Nina Here e dominano la laguna fiere come rocche medievali.

Maupiti: alberi da frutta e antichi siti archeologici


E’ di soli 10 km il perimetro dell’isola centrale di Maupiti ideale per essere esplorata in sella a una bicicletta disponibile a noleggio nel villaggio principale Vai’ea o nelle pensioni a conduzione familiare. Lungo la strada costiera che circonda l’isola si ammirano le spiagge color zucchero e le possenti scogliere affacciate sulla straordinaria laguna, bellissimi glifi in pietra raffiguranti tartarughe e stemmi delle famiglie maohi, gli antichi marae e le case degli abitanti dell’isola, quasi tutte costruite direttamente sulla laguna e ognuna con la sua canoa.

Punto di partenza per un itinerario sull’isola è Vai’ea, dove vive la maggior parte della popolazione di Maupiti, e che vanta una scenografica collocazione: scogliere alte fino a 165 metri, dove molti uccelli marini cercano rifugio tra le nicchie e le grotte, fanno da splendida cornice al villaggio che si allunga per circa un chilometro lungo la costa.

Un affascinante panorama sulla laguna e sulle vicine sommità di Teurafaatui e Nuupere è quello che si può ammirare dalla collina Hotu, alle spalle di Vai’ea: la cima si raggiunge percorrendo un sentiero immerso in alberi di mango e mape prima di arrampicarsi sulla cresta.

Pedalando verso nord, piccole baie si susseguono una dopo l’altra tra innumerevoli sfumature di colore.

Sul tragitto si incontra la valle di Hiranai con i suoi siti archeologici, tra cui un tiki di forma fallica e i petroglifi che somigliano a tartarughe, e quella di Vaitia con l’enorme pietra piatta che la leggenda narra fosse la canoa di Hiro, una delle antiche divinità maohi.

Vaitia è famosa anche per il suo artigianato locale: qui si possono acquistare oggetti fatti con gusci di ostrica e riccio, conchiglie e le celebri perle nere della Polinesia Francese.  Un inguaribile viaggiatore in Polinesia Francese – l’isola di Maupiti

Il percorso in bici continua verso la costa ovest, dove ammirare nascosti tra la vegetazione antichi marae fino a raggiungere una delle spiagge più belle della Polinesia Francese: Tereia.
Sabbia bianca e rosa, palme e mare cristallino: nei giorni di bassa marea è possibile raggiungere da qui a piedi attraverso il passaggio soprannominato “Baby Shark Crossing” il Motu Auira, il più grande isolotto corallino che circonda l’isola principale, con piantagioni di angurie, meloni e palme da cocco per la produzione di copra, la polpa essiccata delle noci di cocco e un suggestivo paesaggio costellato di mulini a vento.

I piccoli motu che circondano Maupiti, raggiungibili in barca, nascondono preziosi segreti: qui la natura regna sovrana e il tempo scorre lento, in un’atmosfera rilassata alla Robinson Crusoe, tra spiagge bianche deserte, dove passeggiano indisturbati gli aironi grigi e siti archeologici.

Il Motu Pitihahei è l’unico luogo al mondo dove cresce un particolare tipo di tiare, il Tiare Hina, che prende il suo nome dall’antica dea della luna.

Alla prossima meta.
inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it

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SCHEDA TECNICA POLINESIA FRANCESE


Per ulteriori informazioni:
Tahiti Tourisme - Ente del Turismo della Polinesia Francese
Tel.: 02.66980317 - Fax: 02.6692648
E-mail: tahiti@tahiti-tourisme.it

Ufficio turistico Francese
Per le informazioni: Tel. 899.199.072
(0,52 EUR + IVA al minuto)
Uffici amministrativi:
Via Larga 7 -20121 Milano
Fax:02-58486221
E-mail: info.it@franceguide.com

Siti Web:
Sito ufficiale del turismo in Polinesia: www.tahiti-tourisme.it

Ente nazionale francese per il turismo: www.franceguide.com

Come si raggiunge:

In aereo:
Tutte le compagnie aeree internazionali arrivano all'aeroporto Faa'a a Tahiti.
Ambasciata:
Ambasciata d'Italia a Parigi (in Francia)
51, Rue de Varenne
F-75343 Paris, France.
Tel.: +33 (0)1 49 54 03 00
Fax: +33 (0)1 49 54 04 10
E-mail: ambasciata.parigi@esteri.it
Web: www.ambparigi.esteri.it

Consolato onorario italiano nella Polinesia Francese - Tahiti
B.P. 77 – 98725 VAIRAO TAHITI (POLINESIA FRANCESE)
e-mail: consolato_polinesia@yahoo.fr

Documenti:Il territorio della Polinesia NON appartiene all’ area Schengen e quindi per l'ingresso in Polinesia francese è necessario essere in possesso di passaporto con validità di almeno 6 mesi dalla data di rientro,
Fuso orario: La differenza di fuso orario rispetto all'Italia è di meno 11 ore, che diventano meno 12 quando è in vigore l'ora legale.
Voltaggio energia elettrica: 220V

Valuta: Il Franco Pacifico Francese (CFP) è la moneta locale che mantiene un rapporto fisso di cambio con l'Euro (1 EURO = 119,33 CFP).
Vaccinazioni obbligatorie: nessuna
Periodo consigliato: Da metà novembre a metà maggio: i temporali sono rari, le temperature sono molto piacevoli e si aggirano intorno ai 28-29 gradi.
In questo periodo il clima è leggermente più fresco e secco rispetto al resto dell'anno.