Da un dono di generosità, una festa di qualità: ritorna a Sirignano il 23 novembre “Natale piccirillo”
Inguaribili viaggiatori, compagni buongustai, amanti della natura e delle bellezze paesaggistiche: oggi nel nostro viaggio a condurci è il cuore, l’affetto disinteressato per i più poveri e per la loro terra, una storia contadina di amore per gli altri, trasformata in una antica tradizione.
| Ma andiamo con ordine: siamo a Sirignano, uno dei borghi irpini più lontani dal centro, quasi al confine con Napoli: terrra agricola, di sangue e sudore, si lavora tanto per pochi spiccioli ma sempre gettando il cuore oltre l’ostacolo.
Agli inizi del ‘900, durante la preparazione dell’annuale festa del santo patrono, Sant’Andrea, Francesco Fiordelisi, che aiutava l’allora parroco Don Liberato Galluccio, decise di regalare un pacchetto di alici fresche alle famiglie più povere per permettere loro di festeggiare la ricorrenza.
A molti quel dono apparve come un regalo di Natale anticipato e si decise di festeggiare questo “natale in anticipo” ogni 30 novembre, preparando i piatti della tradizione contadina |
ma arricchendoli ogni volta con le alici per celebrare quel magico dono.